La sostenibilità ambientale è un tema fondamentale per un'attività nata come mercatino dell'usato, poiché l'obiettivo principale del riuso è quello di ridurre la quantità di rifiuti e l'impatto ambientale che questi producono.
Dal 1997 ad oggi (qui trovi la nostra storia) l'autoconsapevolezza di quel che facciamo e del mondo che ci circonda è maturata molto, e ci siamo resi conto che il commercio di beni usati non era solo un sostegno economico per le persone impiegate, ma aveva anche un forte significato ecologico. Anche per questo abbiamo sviluppato i nostri mezzi di comunicazione: fornire informazioni ai clienti sulle pratiche sostenibili adottate dal negozio, sui benefici ambientali del riuso e sui modi per ridurre l'impatto ambientale nella vita quotidiana contribuisce a sensibilizzare la comunità sulla sostenibilità.


La sostenibilità sociale invece ha fatto parte di noi fin dall'inizio: l'obiettivo originale del mercatino dell'usato era infatti coprire i costi dello stesso e dare un rimborso spese ai migranti che lo gestivano.
Da allora siamo impegnati, non solo come Cooperativa Ruah, ma anche e soprattutto come Triciclo, a favorire l'inclusione sociale, la promozione della diversità culturale, l'accesso alle risorse e ai servizi e la creazione di opportunità di lavoro per le persone svantaggiate. Abbiamo infatti adottato una politica di preparazione e assunzione inclusiva, la promozione di iniziative di formazione e di educazione civica e la creazione di partnership con le organizzazioni del territorio. Siamo convinti, nel nostro piccolo, di avere un impatto positivo sulla comunità in cui operiamo.
Abbiamo quindi accolto con interesse, e li sosteniamo fortemente, i 17 obiettivi globali universali e i 169 traguardi dell’agenda ONU 2030.
La nostra visione è che nella pratica quotidiana gli obiettivi siano interconnessi, così come interconnesse dovrebbero essere le realtà che li applicano, coinvolgendo anche il settore privato.
Ecco quindi come operiamo in prospettiva ONU:

"8.5 Garantire entro il 2030 un’occupazione piena e produttiva e un lavoro dignitoso per donne e uomini, compresi i giovani e le persone con disabilità, e un’equa remunerazione per lavori di equo valore."
Coloro che entrano nel nostro circuito lavorativo sono spesso persone che arrivano da situazioni caratterizzate da una condizione di “svantaggio”: dalla presenza di invalidità fisica o psichica a difficoltà economiche, sociali, linguistico-culturali e familiari, da individui ammessi a misure alternative alla detenzione a coloro al termine di percorsi riabilitativi e terapeutici di dipendenza.
"8.9 Concepire e implementare entro il 2030 politiche per favorire un turismo sostenibile che crei lavoro e promuova la cultura e i prodotti locali."